Shanghai crea la prima zona di libero scambio (free trade zone) in Cina
Yang Xiong, il sindaco provvisorio di Shanghai, ha dichiarato che la città vorrebbe creare la prima zona di libero scambio della Cina continentale attraverso un progetto di sviluppo triennale che consentirà di collegare e rendere più moderne le strutture già esistenti nel distretto di Pudong.
A quanto pare il progetto è già stato approvato dal Governo Centrale ed è stato presentato al Congresso del popolo di Shanghai il 27 gennaio 2013. In un test che dovrebbe essere attuato entro la fine di quest’anno, la zona includerà il Deep Water Port di Yangshan, l’Aeroporto di Pudong e il Porto di Waigaoqiao. L’estensione di tale zona dovrebbe essere approvata entro il 2017. Il volume degli scambi delle zone franche di Shanghai è stato di oltre 100 miliardi di dollari americani nel 2012.
Le zone di libero scambio (free trade zones) forniscono una gamma più completa di agevolazioni fiscali rispetto alle zone franche (bonded zones), e la Zona di Libero Scambio Shanghai Pudong dovrebbe offrire finanziamenti offshore denominati in moneta estera, leasing finanziario, finanziamenti transfrontalieri, e pagamenti in varie moente per operazioni commerciali internazionali. Di particolare rilievo è l’intenzione di effettuare finanziamenti offshore denominati in valuta estera, una mossa che per la prima volta fornirebbe conti bancari operativi in Cina esenti dalla supervisione e regolamentazione da parte delle autorità bancarie cinesi.
Al fine di incoraggiare al meglio la zona proposta, il governo di Shanghai dovrà coordinarsi con gli organi ministeriali tra cui le dogane e l’ufficio delle imposte, il Ministero della Finanza, il Ministero del Commercio e la Commissione statale per lo sviluppo e la riforma. L’opposizione al progetto potrebbe arrivare dal governo di Hong Kong che si troverebbe in un certo caso “minacciato” da tale super-zone direttamente in Cina. Tuttavia, se il piano verrà messo in atto, la zona metterebbe Shanghai in una posizione sempre più competitiva per gli affari e il commercio internazionali, e porterebbe la città in cima alle classifiche per la facilità del fare business in tale zona, dal momento che i carichi fiscali diminuirebbero insieme alla necessità di regolare le transazioni commerciali con la Cina esclusivamente in RMB .
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