Occupazione femminile in Cina: progressi recenti e sfide in corso

Posted by Written by Lucia Brancaccio Reading Time: 6 minutes

I progressi della Cina verso l’uguaglianza di genere sul posto di lavoro sono stati notevoli, segnati da un numero crescente di donne entrate a far parte della forza lavoro. Tuttavia, persistono ostacoli sostanziali che impediscono la piena realizzazione di una vera uguaglianza di genere nell’ambiente di lavoro cinese. Queste barriere vanno dalla discriminazione di genere alle aspettative sociali profondamente radicate nel ruolo della donna, ponendo sfide per le donne che si sforzano di infrangere il soffitto di cristallo.

Nell’odierno panorama dinamico imprenditoriale, c’è una crescente enfasi sull’occupazione e l’emancipazione delle donne. I Paesi di tutto il mondo stanno intensificando i loro sforzi per combattere la discriminazione di genere. Anche la Cina ha fatto passi da gigante nella promozione dell’uguaglianza di genere e nella promozione di una società più inclusiva per le donne.

Questi sforzi si sono concretizzati attraverso una lunga serie di misure ed iniziative. Dall’organizzazione di fiere del lavoro per le donne all’emanazione di regolamenti volti a salvaguardare gli interessi delle lavoratrici, la Cina ha costantemente raggiunto tassi di occupazione femminile più elevati rispetto alla media globale.

Ma nonostante questi progressi, il raggiungimento della parità di genere nei ruoli di leadership rimane una sfida costante. La rappresentanza delle donne nelle posizioni apicali all’interno delle aziende continua a rimanere indietro e permangono problemi di fondo legati a questioni di genere.

Crescita della diversità di genere nelle posizioni dirigenziali

Il panorama della rappresentanza femminile all’interno delle aziende in Cina ha visto uno sviluppo notevole negli ultimi anni.

Secondo MSCI, società di analisi finanziaria con sede negli Stati Uniti, la rappresentanza femminile nelle posizioni di alto livello ha visto un notevole aumento nelle società quotate a Hong Kong. In queste aziende, a ottobre 2023, il 19% dei posti nei consigli di amministrazione era occupata da donne, un aumento significativo rispetto all’anno precedente e degno di nota rispetto ad altri Paesi dell’Asia-Pacifico.

Questa performance positiva può essere attribuita alle politiche normative di Hong Kong, in particolare alla Hong Kong Exchanges and Clearing’s (HKEX) listing rule che richiede alle società con consigli di amministrazione di un solo genere di ammettervi almeno un membro di genere femminile entro la fine del 2024.

Secondo il rapporto MSCI, questa tendenza sembra in contrasto con quanto registrato tra le aziende del continente, le quali mostrano un ritmo più lento nella promozione della diversità di genere tra i consigli di amministrazione. Nel 2023, le aziende della Cina continentale hanno raggiunto una rappresentanza femminile del 15,7%, superando sia i livelli medi di rappresentanza a livello mondiale che quelli della regione Asia-Pacifico. I consigli di amministrazione a rappresentanza totalmente maschile prevalgono ancora in diverse società a grande capitalizzazione nei settori dei consumi, dell’informazione e dell’energia, il che riflette la percentuale inferiore di donne specializzate in questi settori.

Nonostante queste tendenze contrastanti, vale la pena notare che, a partire dal 2024, più della metà delle società quotate a Hong Kong sono aziende continentali. Ciò suggerisce che queste ultime si sono effettivamente adattate all’ambiente normativo di Hong Kong, il che indica una propensione favorevole alla promozione delle donne in posizioni decisionali che potrebbe estendersi anche al più ampio territorio continentale. Infatti, anche se le donne non ricoprono un’alta percentuale di posizioni dirigenziali, la percentuale di aziende con Chief Financial Officer (CFO) di sesso femminile ha comunque superato sia la media globale che quella dell’Asia-Pacifico, sottolineando i progressi nella diversità di genere nei ruoli dirigenziali.

Iniziative come il Programma Nazionale per lo Sviluppo delle Donne (2021-2030) hanno svolto un ruolo cruciale nel favorire questa crescita. Sebbene i progressi possano essere graduali, l’approccio dall’alto verso il basso adottato da tali iniziative ha svolto un ruolo importante.

L’analisi dei dati mostra che il raggiungimento della parità di genere nei ruoli esecutivi è stato più lento a causa delle difficoltà complessive nella risalita della scala sociale all’interno delle aziende. Tuttavia, i recenti sviluppi all’interno del mercato del lavoro cinese rivelano numeri più promettenti per le donne che entrano nella forza lavoro nelle sue fasi iniziali.

In particolare, negli ultimi tempi c’è stata una crescita significativa della partecipazione complessiva della forza lavoro e dei tassi di promozione di medio livello.

Partecipazione della forza lavoro e promozioni di medio livello

L’ultima edizione delle linee guida del Programma nazionale per lo sviluppo femminile (2021-2030) mira a mantenere a circa il 45% la percentuale di donne lavoratrici sul totale della forza lavoro e cerca di garantire che la percentuale di donne impiegate nelle realtà urbane possa raggiungere circa il 40% entro il 2030.

I dati dell’Ufficio nazionale di statistica avevano rivelato che già nel 2022 il 43,2% della popolazione attiva era costituito da donne. Inoltre, circa il 40,5% delle lavoratrici era impiegato da imprese non private nelle aree urbane (ad esempio, imprese statali, imprese a partecipazione straniera, ecc.).

Questo slancio positivo è proseguito nel 2023, come evidenziato dal Global Gender Gap Report 2023, il quale ha evidenziato i progressi della Cina in termini di partecipazione economica e opportunità. Con una chiusura del divario di genere del 72,7% e una parità dell’81,5% nel tasso di partecipazione alla forza lavoro, la performance della Cina ha superato la media globale. Ciò potrebbe significare che i problemi risiedono nell’avanzamento a ruoli di responsabilità piuttosto che nell’ingresso nel mondo del lavoro.

Iniziative governative per aumentare la partecipazione femminile alla forza lavoro

Il Governo cinese, in collaborazione con le autorità competenti, ha svolto un ruolo chiave nel promuovere politiche e iniziative volte a creare stimoli positivi che incoraggiassero la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

Organizzazione di fiere del lavoro per donne in cerca di occupazione

Le fiere del lavoro su larga scala specificamente studiate per le donne in cerca di occupazione, come la fiera “Spring Breeze Sending Warm Employment and Warming People’s Hearts” (春风送温情 就业暖人心), fungono da piattaforma per le donne per esplorare le opportunità di lavoro, ricevere orientamento professionale e partecipare a colloqui. Queste fiere del lavoro offrono una combinazione di piattaforme online e offline, garantendo una più ampia partecipazione. Inoltre, le aree di consultazione contribuiscono a migliorare il sistema di sostegno alle donne nella pianificazione della carriera e nello sviluppo delle competenze.

Sistemi di formazione professionale per le donne licenziate

Oltre alle fiere del lavoro, il Governo ha intensificato i suoi sforzi per fornire opportunità di lavoro alle lavoratrici che sono state licenziate. Questo impegno include l’ampliamento dell’offerta di lavoro mirata e l’organizzazione di corsi di formazione sulle competenze, volti a migliorare le loro capacità e competitività nel mercato del lavoro.

Legge sulla tutela dei diritti e degli interessi delle donne

Nell’ambito del più ampio sforzo per promuovere l’uguaglianza di genere sul posto di lavoro, infine, il Governo cinese ha adottato misure di potenziamento del quadro giuridico per la protezione dei diritti delle donne attraverso una serie di misure e normative che comprendono la prevenzione dalla discriminazione delle donne sul posto di lavoro e l’ampliamento dei benefici per il congedo di maternità.

Il recente aggiornamento della Legge sulla protezione dei diritti e degli interessi delle donne, entrato in vigore il 1° gennaio 2023, ha un significato particolare. La legge è stata pianificata per salvaguardare i diritti e gli interessi delle donne, con l’obiettivo di prevenire pratiche discriminatorie durante il processo di assunzione e nelle opportunità di avanzamento di carriera. In particolare, la legge vieta di penalizzare le donne in base a fattori quali lo stato civile, la gravidanza o lo stato parentale, rispondendo alle lamentele di lunga data espresse dalle donne che hanno subito discriminazioni di questo tipo.

L’entrata in vigore di questa legge creerà un ambiente più favorevole alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, consentendo loro di perseguire carriere che vadano oltre le posizioni di livello base. Questo potrebbe potenzialmente semplificare l’avanzamento delle donne verso ruoli esecutivi, in linea con le loro aspirazioni di carriera.

I problemi di genere persistono

Nonostante i recenti passi avanti compiuti dalla Cina, le tradizionali regole di genere profondamente radicate e gli inconsci pregiudizi sul posto di lavoro rappresentano per le donne un problema costante. Questi ostacoli limitano le opportunità di lavoro e l’avanzamento di carriera delle donne.

Secondo un sondaggio condotto dal portale di formazione Zhaopin, a preoccupare le donne cinesi sono, in particolare, le persistenti discriminazioni di genere e le preoccupazioni per l’equilibrio tra lavoro e vita privata.

Da un lato, le donne possono ricevono salari medi inferiori rispetto agli uomini, con un persistente divario salariale. Secondo l’indagine, lo stipendio medio mensile delle donne nel 2023 è stato di 8.958 RMB (circa 1.244 dollari), inferiore del 12,9% rispetto alla controparte maschile. Ciò è in gran parte dovuto alla sottovalutazione delle capacità delle donne.

D’altra parte, le aspettative della società riguardo al ruolo delle donne come responsabili della cura familiare aggravano ulteriormente queste sfide. Spesso ci si aspetta che le donne diano la priorità alle responsabilità familiari rispetto all’avanzamento di carriera, portando a una distribuzione ineguale dei doveri all’interno dei nuclei familiari. Questo squilibrio fa sì che spesso siano le donne a farsi carico della maggior parte del lavoro domestico non retribuito, rendendo loro difficile conciliare gli obblighi professionali con quelli familiari.

Questa pressione sociale in alcuni casi ha un impatto negativo sulle opportunità di avanzamento professionale delle donne. Così, molte lavoratrici hanno subito la perdita di una promozione optando per “matrimonio e gravidanza”, influenzate da norme sociali profondamente radicate nel ruolo della donna.

Questa persistente attenzione alle donne e al loro ruolo materno è rappresentata anche dalle politiche governative emanate per facilitare l’equilibrio tra lavoro e maternità, come il congedo di maternità prolungato, che, sebbene con le migliori intenzioni, può involontariamente acuire i problemi per le donne nella forza lavoro. Spesso queste misure non riescono a compensare adeguatamente le perdite aziendali, portando alcuni datori di lavoro a considerare gli uomini come opzioni più convenienti.

Uno sguardo al futuro

La Cina ha fatto passi da gigante nella promozione dell’uguaglianza di genere sul posto di lavoro, nonostante la persistente discriminazione di genere a livello globale. Il Paese ha implementato misure per fornire alle donne un accesso equo alle opportunità e alle iniziative professionali, con l’obiettivo di ridurre il divario di genere e migliorare le prospettive di avanzamento di carriera. I datori di lavoro sono sollecitati a sostenere le iniziative governative promuovendo la consapevolezza dell’uguaglianza di genere e creando ambienti di lavoro favorevoli. Con un impegno costante, le lavoratrici in Cina potranno ottenere una maggiore autonomia e contribuire in modo significativo al progresso della società.