La classe media cinese: crescita, politica e consumi
La Cina ospita la più numerosa classe media al mondo. Mentre il Paese attraversava un periodo di rapida trasformazione economica, la sua classe media è emersa come un fattore chiave del suo sviluppo economico. L’ascesa della classe media in Cina non comporta solo un significativo cambiamento sociale, ma ha anche profonde implicazioni per i modelli di consumo interno del Paese, la sua struttura sociale e le relazioni economiche globali.
In Cina, la crescita della classe media Cina ha presentato una serie di nuove opportunità per le aziende globali che cercano di capitalizzare il crescente potere d’acquisto. Con l’aumento dei redditi, è aumentata anche la domanda di beni di consumo, poiché le persone sono più disposte a spendere per automobili, alloggi, istruzione, assistenza sanitaria e viaggi. La classe media sta quindi diventando anche un mezzo importante della Cina per raggiungere un più alto grado di autosufficienza economica, facendo leva sulla domanda interna di beni e servizi.
Tuttavia, man mano che la classe media cinese cresce, si presentano nuove sfide e pressioni da affrontare. Le disuguaglianze di reddito, le disparità regionali e l’aumento del costo della vita rappresentano ostacoli all’aumento del numero di persone nella fascia di reddito medio e, per il Governo, affrontare questi problemi sta diventando una priorità assoluta.
Definizione di “classe media” cinese
La classe media in Cina (o, in alternativa, il gruppo a reddito medio) è stata definita in diversi modi nel corso degli anni. La definizione più comune attualmente riscontrata in Cina è l’ambito stabilito dall’Ufficio nazionale di statistica (NBS), che definisce il “gruppo a reddito medio” come una tipica famiglia di tre persone che guadagna tra 100.000 e 500.000 RMB (circa 14.844-74.221 dollari nel 2022) all’anno.
Una cifra spesso citata per le dimensioni della classe media cinese proviene dall’ex direttore della NBS, Ning Jizhe, che, utilizzando la definizione di cui sopra, ha affermato che il gruppo a reddito medio della Cina ha superato, nel 2017, i 400 milioni di persone ovvero 140 milioni di famiglie.
Questa cifra continua ad essere utilizzata nelle informative e nei rapporti dei media statali cinesi, ma da allora le istituzioni governative non hanno rilasciato statistiche aggiornate.
Secondo l’Hurun 2018 China New Middle-Class Report, ad agosto 2018 c’erano oltre 33,2 milioni di famiglie appartenenti alla classe media. La “classe media” è definita da Hurun come “Residenti urbani con un reddito familiare annuo superiore a 300.000 RMB (circa 42.647 dollari) nelle città di primo livello [Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen] e più di 200.000 RMB (circa 28.431 dollari) nelle nuove città di primo livello [come Chengdu, Hangzhou, Chongqing, Wuhan, Xi’an, Suzhou e Tianjin] e in altre città”.
Tra queste, Pechino è la città con il maggior numero di famiglie della classe media, seguita da Shanghai, mentre il Guangdong è stata la provincia con il maggior numero di famiglie della classe media. Queste tre regioni avevano un totale di 16,6 milioni di famiglie della classe media, pari al 50,08% dell’intera Cina continentale.
Intanto, i dati della NBS mostrano che la distribuzione del reddito disponibile pro capite nei tre quinti della popolazione media (dal reddito medio-basso alle famiglie a reddito medio-alto) variava da 19.303 RMB (circa 2.744 dollari) a 47.397 RMB (circa 6.738 dollari) nel 2022.
Distribuzione del quinto del reddito disponibile annuo pro capite, 2022 | |||
Quinto (20%) | Popolazione totale | Popolazione urbana | Popolazione rurale |
Famiglie a basso reddito | 8.601 RMB | 16.971 RMB | 5.025 RMB |
Famiglie a reddito medio-basso | 19.303 RMB | 31.180 RMB | 11.965 RMB |
Famiglie a reddito medio | 30.598 RMB | 44.283 RMB | 17.451 RMB |
Famiglie a reddito medio-alto | 47.397 RMB | 61.724 RMB | 24.646 RMB |
Famiglie ad alto reddito | 90.116 RMB | 107.224 RMB | 46.075 RMB |
Nota: Nell’ambito della distribuzione del quinto del reddito, tutte le famiglie intervistate sono ordinate dal basso all’alto in base al livello di reddito pro capite e le medie sono suddivise in cinque gruppi uguali.
Fonte: Ufficio Nazionale di Statistica. |
Potere d’acquisto in Cina
Il reddito disponibile pro capite medio della Cina ha raggiunto i 31.370 RMB nel 2022, con un aumento del 4,7% su base annua. Questa cifra è più che raddoppiata rispetto ai 15.632 RMB registrati nel 2013.
Nelle aree urbane, il reddito medio disponibile pro capite ha raggiunto i 45.123 RMB nel 2022, con un aumento del 3,7% su base annua, mentre nelle aree rurali ha raggiunto i 17.734 RMB, con un aumento del 4,9% su base annua.
I due anni più colpiti dalla pandemia in Cina – 2020 e 2022 – hanno entrambi registrato una significativa decelerazione della crescita del reddito disponibile pro capite. Tuttavia, questi cali corrispondono ai rallentamenti della crescita del PIL in quegli anni, e con il PIL cinese che dovrebbe rimbalzare al 5,2% secondo le proiezioni del FMI, c’è da aspettarsi che la crescita del reddito seguirà l’esempio.
Nello stesso periodo di tempo anche la spesa pro-capite è quasi raddoppiata, passando da 13.220 RMB (circa 1.879 dollari) nel 2013 a 24.538 RMB (circa 3.488 dollari) nel 2022.
Come per la crescita del reddito disponibile, la pandemia di COVID-19 ha inciso sulla spesa, in particolare nel 2020 e nel 2022. I 24.538 RMB del 2022 hanno rappresentato un aumento nominale dell’1,8% rispetto all’anno precedente, ma dopo aver tenuto conto dell’inflazione, hanno rappresentato un calo reale dello 0,2%. Questo calo è stato più drammatico tra i residenti urbani, che hanno speso in media 30.391 RMB (circa 4.320 dollari) a persona, un aumento nominale dello 0,3% ma una diminuzione reale dell’1,7% dopo l’aggiustamento per l’inflazione.
La spesa dei residenti rurali, tuttavia, è effettivamente aumentata in termini reali, con una media di 16.632 RMB (circa 2.364 dollari) a persona, che rappresenta un aumento nominale del 4,5% e un aumento reale del 2,5% rispetto all’anno precedente.
Cibo, tabacco e alcol hanno rappresentato la maggior parte della spesa, con una media di 7.481 RMB (circa 1.063 dollari) a persona, pari al 30,5% della spesa totale. Le spese mediche e sanitarie sono state in media di 2.120 RMB (circa 301 dollari) a persona, pari all’8,6% della spesa totale, mentre le spese residenziali sono state pari a 5.882 RMB (circa 836 dollari) a persona, il 24% del totale.
Crescita futura della classe media cinese
Il Boston Consulting Group (BCG), nel suo recente China’s Future Consumer Report 2023, stima che, nel periodo 2022-2030, la Cina aggiungerà altri 80 milioni di persone alle classi medie e alte. A quel punto, secondo le proiezioni di BCG, le classi medie e alte della Cina rappresenteranno quasi il 40% della popolazione totale. Inoltre, oltre il 70% dei nuovi appartenenti alla classe media verrà da città di terzo livello o inferiori (generalmente capoluoghi di provincia più piccoli e città a livello di prefettura), indicando che i mercati di livello inferiore vedranno, nel prossimo decennio, un aumento del potere di consumo.
La popolazione cinese continua a diventare più ricca, con un sempre maggior numero di persone che si uniscono alla classe media e sforzi mirati per alleviare la povertà che fanno uscire dalla povertà milioni di persone. Tuttavia, nel 21° secolo, dopo decenni di rapidi cambiamenti sociali, la mobilità sociale nel suo complesso è rallentata. Secondo l‘economista cinese Ren Zeping (sulle basi di una ricerca di Yaojun Li) tra il 1996 e il 2014, il 46,5 per cento dei bambini ha mantenuto la stessa classe sociale dei genitori, il 41,8 per cento stava meglio dei genitori e l’11,7 per cento viveva in condizioni peggiori.
Inoltre, le persone appartenenti a gruppi a basso reddito e a gruppi ad alto reddito avevano maggiori probabilità di rimanere nella stessa professione o classe dei loro genitori, consolidando ulteriormente i livelli di ricchezza e le posizioni sociali di questi due gruppi. Dal 2010 al 2015, secondo una ricerca sulla correlazione tra i figli e il reddito professionale dei loro genitori, si è concluso che anche circa il 47 per cento dei figli e il 58 per cento delle figlie degli agricoltori sarebbero rimasti agricoltori. Allo stesso tempo, il 43,2 per cento dei figli e il 39,4 per cento delle figlie di lavoratori dipendenti di fascia alta (quelli in posizioni manageriali professionali) rimarrebbero nella stessa classe di ricchezza dei loro genitori.
Ren afferma che le ragioni del rallentamento della mobilità sociale sono i crescenti livelli di trasferimento intergenerazionale della ricchezza e le disuguaglianze nelle opportunità economiche. Inoltre, l’aumento del costo della vita rende più difficile per le famiglie più povere crescere un figlio, il che a sua volta rende più difficile per i gruppi a basso reddito entrare a far parte di un gruppo a reddito più elevato. Anche l’aumento del carico sanitario può essere un fattore importante che contribuisce a far cadere i gruppi a basso reddito nella trappola della povertà.
Affrontare le cause del rallentamento della mobilità sociale è stata una delle aree prioritarie del Governo negli ultimi decenni, e in particolare negli ultimi anni. L’istruzione, l’assistenza sanitaria, l’assistenza all’infanzia e le politiche del lavoro, tra le altre, sono in fase di adeguamento per concentrarsi sul sostegno e sulla crescita della classe media cinese.
Politiche per la crescita della classe media
La Cina, essendo una delle economie in più rapida crescita al mondo, ha riconosciuto il ruolo cruciale di una fiorente classe media per la guida dello sviluppo economico sostenibile e la stabilità sociale.
Ad esempio, il 14° Piano Quinquennale (2021-2025) parla dell’obiettivo di “espandere il gruppo a reddito medio”. Allo stesso modo, durante il Congresso del Partito Comunista Cinese del 2022, il Presidente Xi Jinping si è impegnato chiaramente a “far crescere sostanzialmente” il gruppo a reddito medio della Cina come percentuale della popolazione totale entro il 2035.
Per raggiungere questo obiettivo, il Governo cinese ha formulato una serie di politiche che avvantaggiano la classe media del Paese, sia direttamente che indirettamente.
Dare priorità alla redistribuzione del reddito
L’impegno della Cina ad affrontare le disuguaglianze di reddito e a promuovere la redistribuzione della ricchezza è stato al centro dei suoi piani di sviluppo. In particolare, il 14° Piano quinquennale (di seguito denominato “il Piano”) evidenzia lo sforzo specifico del Paese per affrontare il divario di ricchezza e creare una società più equa.
Il Piano include obiettivi specifici per la redistribuzione del reddito come parte di sforzi più ampi di pormozione dell’uguaglianza sociale e miglioramento degli standard di vita della classe media. In effetti, uno dei suoi principali obiettivi politici è il raggiungimento di una distribuzione più equilibrata del reddito attraverso l’applicazione di aliquote progressive dell’imposta sui redditi. Di conseguenza, le persone con redditi più elevati saranno soggette ad aliquote fiscali più elevate, mentre quelle con redditi più bassi dovranno affrontare oneri fiscali inferiori. Questa iniziativa non solo garantisce una distribuzione più equa dell’onere fiscale, ma contribuisce anche ad alleviare la pressione finanziaria sulla classe media.
Questi sforzi si collegano bene con l’idea di prosperità comune avanzata per la prima volta dal Presidente Xi Jinping e poi abbracciata dal Governo, concentrandosi sulla promozione di una distribuzione più equa della ricchezza e sulla diminuzione del divario di reddito all’interno del Paese. In un certo senso, l’iniziativa riconosce l’importanza di una forte classe media alla guida della crescita economica, a garanzia della stabilità sociale e della promozione di uno sviluppo guidato dai consumi.
Urbanizzazione e politiche abitative
L’urbanizzazione e le politiche abitative della Cina sono state determinanti nel sostenere la crescita della classe media.
Il Governo cinese ha anche fissato obiettivi ambiziosi per il futuro dell’urbanizzazione cinese: il New Urbanization Implementation Plan pubblicato nel 2022, ad esempio, parlava di promuovere una “nuova strategia di urbanizzazione incentrata sulle persone”. Ha fatto eco alla visione espressa nel Report di lavoro del Governo e nel 14° Piano quinquennale pubblicato nel marzo 2021, che mirava ad aumentare il tasso di urbanizzazione al 65% entro il 2025: un obiettivo che è stato raggiunto nei primi due anni dalla pubblicazione del Piano. Sottolineando l’importanza dell’innovazione locale, del consumo interno e della sostenibilità, gli obiettivi specifici sono incentrati su aree chiave quali l’espansione dei cluster urbani e delle città conteali.
L’obiettivo principale è l’espansione delle regioni metropolitane e dei cluster urbani. Si prevede che questa espansione genererà un aumento della domanda di infrastrutture di trasporto, creerà maggiori opportunità di lavoro e promuoverà l’innovazione attraverso una maggiore collaborazione tra le imprese. Attualmente, la Cina ha 93 città con una popolazione superiore a un milione di abitanti e sono stati fatti piani per 19 gruppi di città, tra cui quelli importanti come il delta del fiume Yangtze (che comprende Shanghai e le città circostanti), Guangdong-Hong Kong-Macao Greater Bay Area, la regione di Pechino-Tianjin-Hebei e il Circolo economico di Chengdu-Chongqing.
Promuovere l’urbanizzazione nelle città conteali è un’altra priorità significativa per il Governo, poiché iniziano a diventare fattori chiave della domanda interna.
Sono state inoltre implementate diverse politiche e iniziative chiave per migliorare l’accesso ad alloggi a prezzi accessibili e creare un ambiente favorevole per singoli e famiglie della classe media. A questo proposito, i programmi specifici includono:
- Alloggi a prezzi accessibili: il Governo cinese ha implementato diversi progetti di alloggi a prezzi accessibili negli ultimi anni, compresi i programmi di alloggi pubblici in affitto. Attualmente il Governo sostiene alloggi a prezzi accessibili attraverso sussidi per l’acquisto di alloggi commerciali e la fornitura di alloggi pubblici a basso costo per le famiglie a medio e basso reddito. Allo stesso tempo, si affida al mercato privato dell’edilizia commerciale per soddisfare le esigenze abitative dei gruppi a reddito più elevato. Le stime suggeriscono che l’obiettivo della Cina di costruire 6,5 milioni di unità abitative pubbliche in affitto dal 2021 al 2025, ospitando 20 milioni di persone in 40 grandi città, contribuirà a stabilizzare i prezzi e gli investimenti immobiliari.
- Riforme del sistema hukou: sono state introdotte riforme del sistema hukou per facilitare la circolazione dei residenti all’interno della Cina e, allo stesso tempo, queste modifiche mirano anche ad ampliare le opportunità abitative e l’accesso ai servizi urbani per la classe media.
- Politiche di sostegno ai mutui: la Cina ha implementato misure concrete per sostenere gli acquirenti di immobili appartenenti alla classe media, come la fornitura di tassi di interesse favorevoli, la riduzione dei requisiti di acconto e l’offerta di sussidi per i mutui ipotecari. Queste politiche aiutano singoli e famiglie della classe media a ottenere finanziamenti per l’acquisto di abitazioni. All’inizio del gennaio 2023, il Governo ha introdotto una nuova politica per promuovere la vendita di alloggi urbani, facilitando la classe media nella loro acquisizione.
Istruzione più accessibile
La Cina pone una forte enfasi sull’istruzione e sullo sviluppo delle competenze come metodo per responsabilizzare la classe media e facilitare la mobilità verso l’alto. Il Governo ha attuato varie politiche e iniziative volte a fornire un’istruzione di qualità, migliorare i programmi di formazione professionale e promuovere opportunità di apprendimento permanente.
In particolare, la Cina ha compiuto molti sforzi per rendere l’istruzione più accessibile, il che avvantaggia notevolmente la classe media. Nel luglio 2021, il Ministero dell’Istruzione (MOE) ha pubblicato un documento programmatico molto discusso contenente norme di “doppia riduzione”, con l’obiettivo di ridurre l’onere per gli studenti delle scuole primarie e secondarie in relazione a due aree specifiche: i compiti a casa e le classi integrative del doposcuola. Questa iniziativa ha accompagnato il divieto di tutoraggio a scopo di lucro, al fine di alleviare il peso affrontato dalle famiglie cinesi, in particolare quelle appartenenti alla classe media, che erano i principali fruitori delle lezioni private.
Un altro esempio recente è il rafforzamento della formazione professionale attraverso la revisione della legge sull’istruzione professionale, in vigore dal 1° maggio 2022, che ha eliminato la distinzione tra scuole secondarie e scuole professionali secondarie, incoraggiando le scuole tradizionali a offrire corsi di formazione professionale. La legge sottolinea la stessa importanza dell’istruzione professionale e dell’istruzione generale, garantendo che i diplomati dei programmi professionali abbiano pari istruzione e opportunità di carriera. Riflette l’impegno del Governo a rafforzare l’istruzione professionale e a dotare le persone delle competenze necessarie per l’evoluzione del mercato del lavoro.
Aumento dei consumi e tutela dei consumatori
Il Governo cinese fa molto affidamento sulla domanda interna per stimolare la crescita economica, soprattutto dopo la riapertura e la ripresa post-pandemia del Paese.
Pertanto, la Cina sta attuando politiche e riforme per stimolare la spesa dei consumatori e sfruttare il potenziale di acquisto del Paese, che è visto come un motore cruciale della ripresa economica, della modernizzazione e della prosperità. Lo stesso Presidente Xi Jinping ha recentemente sottolineato l’importanza di espandere i consumi interni sostenuti da una crescita stabile del reddito, pubblicando nel dicembre 2022 un piano d’azione dedicato al rilancio della domanda interna. Questi sforzi sono in linea con la più ampia strategia cinese di costruire un modello di sviluppo a doppia circolazione, in cui un mercato di consumo robusto e fiorente svolge un ruolo fondamentale nella circolazione economica interna del Paese interagendo con i mercati globali.
La crescita della spesa dei consumatori riflette le aspirazioni delle persone per una migliore qualità della vita e si allinea con il perseguimento della prosperità comune da parte della Cina e la costruzione di un moderno Paese socialista. Per sostenere i consumi, sia le autorità centrali che quelle locali hanno introdotto politiche e iniziative, con particolare attenzione all’aumento della domanda dei consumatori, all’aggiornamento di prodotti e servizi e alla fornitura di un ambiente di consumo favorevole.
A seguito dell’allentamento delle restrizioni legate al COVID, la spesa dei consumatori in Cina ha registrato una robusta ripresa. Le vendite al dettaglio nel primo trimestre hanno registrato un rimbalzo significativo, con un aumento del 5,8% su base annua. Questa crescita positiva ha di fatto invertito il calo del 2,7% osservato nel quarto trimestre del 2022, come riportato dalla NBS.
Oltre a questo, riconoscendo il ruolo dei consumatori nell’economia del Paese, il Governo cinese ha attuato una serie di politiche per proteggere i diritti dei consumatori e promuoverne la fiducia, con particolare attenzione alla salvaguardia degli interessi della classe media.
Un aspetto chiave della protezione dei consumatori in Cina è l’istituzione di norme sulla qualità e la sicurezza dei prodotti. Queste normative coprono vari aspetti come l’etichettatura, l’imballaggio e i test dei prodotti. Il Governo, con standard rigorosi, mira a prevenire la vendita di prodotti scadenti o non sicuri, garantendo ai consumatori l’accesso a beni di alta qualità.
Inoltre, per garantire il rispetto delle normative a tutela dei consumatori, nel 2018 il Governo ha istituito l’Amministrazione statale per la regolamentazione del mercato (SAMR), un’autorità responsabile della regolamentazione e dell’applicazione del mercato. Attraverso ispezioni regolari e sanzioni in caso di non conformità, il SAMR lavora per migliorare la qualità e la sicurezza dei prodotti. Svolge inoltre un ruolo cruciale nell’affrontare le pratiche ingannevoli, i prodotti contraffatti e le merci scadenti, proteggendo così gli interessi dei consumatori.
Conseguenze per le aziende
Cambiamenti nel mercato cinese del lavoro
L’aumento del tenore di vita e dei livelli di reddito avrà un impatto significativo sul mercato cinese del lavoro poiché le preferenze lavorative delle persone cambiano e il costo del lavoro aumenta.
Secondo i dati della NBS, nel 2022 il reddito pro capite derivante dai salari è stato di 20.590 RMB (circa 2.993 dollari), con un aumento del 4,9% rispetto all’anno precedente, che rappresentava il 55,8% del reddito disponibile. Il salario medio mensile di un lavoratore migrante è stato di 4.614 RMB (circa 671 dollari), in aumento del 4,1% rispetto al 2021.
L’aumento del tenore di vita significherà che più persone intraprenderanno lavori più qualificati e meglio retribuiti. Si prevede che le industrie primarie e secondarie risentiranno del peso di questo cambiamento, poiché le generazioni più giovani evitano la produzione tradizionale a favore di posti di lavoro più confortevoli nel settore dei servizi.
In effetti, un sondaggio condotto dall’indagine della Federazione pancinese dei sindacati (ACFTU) ha rilevato che esiste un divario strutturale nei settori manifatturieri tradizionali e c’è una domanda di aggiornamento dei dipendenti. Ciò è dovuto in parte al fatto che le generazioni più giovani sono meno disposte a lavorare nelle fabbriche.
Questa tendenza è guidata non solo dall’aumento dei livelli di reddito, ma anche dal grande cambiamento demografico della Cina, che sta assistendo a un calo dei tassi di natalità e all’invecchiamento della popolazione.
Cambiamento dei modelli di consumo
I modelli di consumo della classe media cinese hanno iniziato in un certo senso ad allinearsi con quelli delle classi medie di tutto il mondo in termini di acquisto di beni e servizi. La crescita della spesa della classe media è stata guidata principalmente dai consumatori del segmento di reddito medio-alto, che possiedono una notevole disponibilità di reddito.
Ad esempio, le vendite di autovetture in Cina hanno mostrato una crescita costante per 30 anni consecutivi fino al 2021, raggiungendo i 26,1 milioni di unità vendute. In Cina, nel 2020, sono state vendute oltre 20 milioni di unità: più che negli Stati Uniti, in Germania e in Giappone messi insieme.
I modelli di consumo della classe media cinese hanno influenzato in modo significativo il mercato del turismo in uscita del Paese, in forte espansione. Prima della pandemia, i turisti cinesi erano viaggiatori entusiasti, con la Cina continentale che aveva il più grande mercato di viaggi in uscita al mondo in termini di numero e spesa totale. Solo nel 2019, i turisti cinesi hanno intrapreso 155 milioni di viaggi in uscita, spendendo l’incredibile cifra di 255 miliardi di dollari. I viaggi di piacere sono stati il motore principale, con il 65% dei viaggiatori in uscita, seguiti dai viaggi d’affari con il 29% e dalle visite ad amici e parenti con il 6%.
Nonostante le sfide poste dalla pandemia, recenti analisi indicano che i turisti cinesi conservano un forte desiderio di esplorare destinazioni internazionali. Australia/Nuova Zelanda, Sud-est asiatico e Giappone sono emerse come le prime tre destinazioni di viaggio all’estero desiderate, mentre l’interesse per i viaggi in Europa è leggermente diminuito. Il segmento più ricco della classe media mostra ancora un interesse significativo per le destinazioni dell’UE.
Anche l’industria dei viaggi interni in Cina sta subendo cambiamenti significativi, con l’emergere di nuove tendenze favorite dalla grande maggioranza della classe media cinese. Tra di esse il campeggio e altri tipi di attività all’aria aperta,che sono state in parte stimolate da un forte desiderio post-pandemia di trascorrere del tempo all’aria aperta, e in parte da una maggiore attenzione alla cura di sé e alla salute personale di mente e corpo.
Nuovi modelli di consumo possono essere osservati anche nella vita di tutti i giorni. Un cambiamento significativo può essere trovato nelle preferenze alimentari, con la classe media cinese che consuma più proteine animali. Si prevede che le entrate nel segmento della carne raggiungeranno gli 87.75 miliardi di dollari nel 2023 e si prevede che il mercato cinese della carne crescerà annualmente del 19.99% tra il 2023 e il 2027. Allo stesso tempo, c’è anche una maggiore consapevolezza sulle origini del cibo che fa aumentare la domanda di carne di alta qualità. Inoltre, anche il mercato dei prodotti a base vegetale è in rapida espansione, a causa delle considerazioni relative alla salute e all’ambiente.
In effetti, la classe media cinese ha mostrato una maggiore considerazione delle preoccupazioni legate alla salute. Inoltre, poiché la popolazione cinese sta subendo un significativo cambiamento demografico, con una percentuale crescente di persone anziane, la questione delle spese sanitarie è diventata ancora più pressante. Pertanto, in Cina, l’evoluzione della piramide demografica, caratterizzata da un aumento del numero di individui anziani rispetto alla popolazione in età lavorativa, ha spinto la classe media a prestare maggiore attenzione all’assistenza sanitaria e all’assistenza agli anziani. Riconoscendo l’aumento dei costi associati all’assistenza agli anziani, la classe media cinese è sempre più consapevole della necessità di destinare risorse ai servizi sanitari e ad iniziative rivolte alla popolazione anziana.
Nel complesso, l’espansione della classe media cinese sta sperimentando un cambiamento nelle abitudini di spesa e dei modelli di consumo in evoluzione che potrebbero differire da quelli dei Paesi occidentali, come gli Stati Uniti. Con l’obiettivo di prosperità comune del Presidente Xi Jinping, al centro del principale obiettivo di sviluppo del Paese sono in corso sforzi per ridurre il divario di ricchezza e allargare la classe media.
Le famiglie della classe media danno priorità all’istruzione per i propri figli, mentre le sfide economiche derivanti dalla pandemia hanno limitato la loro capacità di investire nei prossimi anni. Inoltre, la proprietà immobiliare è stata un vettore significativo per l’accumulo di ricchezza in Cina. Man mano che la classe media si adatta alle incertezze economiche c’è una crescente enfasi sulle opportunità interne, insieme ad una nuova valutazione (o ridimensionamento) delle aspirazioni, alla luce delle mutevoli dinamiche globali.Fine modulo
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