Uno sguardo approfondito sulle Free Trade Zone – Parte 2
Nell’articolo precedente abbiamo annotato come le quattro FTZ cinesi si possano distinguere in base agli obiettivi regionali di sviluppo che ognuna si pone. Questa tendenza a specializzarsi è visibile soprattutto nelle tre nuove FTZ inaugurate nell’aprile 2015. Il fine è quelllo di favorire la concentrazione regionale di determinati settori industriali.
In molti campi, le aziende beneficiano della vicinanza ai fornitori di beni e servizi e a bacini di manodopera specializzata. Ad esempio, un produttore di componenti meccaniche potrebbe essere indotto a ritirare il proprio investimento in Cina attratto da un costo del lavoro più conveniente in altri Paesi. Tuttavia, le componenti fabbricate devono essere trasportate e consegnate a fornitori situati in tutto il mondo. Il risparmio ottenuto sul costo dei salari potrebbe gravare sulle spese di trasporto e complicare inutilmente la filiera. Un investitore deve confrontarsi con una molteplicetà di rischi quali incidenti durante il trasporto o ritardi di altra natura, non che svolgere procedure doganali e fiscali transnazionali. Mantenere la maggior parte dei propri fornitori e clienti in una sola zona può mitigare tali rischi.
Un’altro degli aspetti fondamentali delle FTZ è la deregolamentazione che ha riguardato le istituzioni finanziarie, congiuntamente all’utilizzo del RMB offshore e di un rilassamento dei controlli valutari. Questa politica è stata salutata positivamente dagli operatori orientati a collocarsi nelle FTZ, in quanto essa consente agli istituti finanziari di offrire ai clienti finanziamenti a condizioni più favorevoli.
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Non tutti i benefici delle FTZ riguardano l’introduzione di procedure facilitate. Molti di essi sono piuttosto da identificare in un’allocazione di risorse governative, come l’implementazione di sistemi di gestione ammnistrativa online, invece che cartacei.
Tianjin – Industrie ad alta intensità di capitale di finanziamento
La citta’ di Tianjin, a differenza del Guangdong con Hong Kong e Macau e del Fujian con Taiwan, manca di un collegamento transfrontaliero diretto. Al suo posto, la FTZ di Tianjin si propone di promuovere la zona economica denominata Jing-Jin-Ji.
Le politiche della Tianjin FTZ sono mirate ad attrarre aziende produttrici di macchinari e impianti high-tech, ovvero società ad alta intensità di capitale. Di conseguenza, una parte rilevante degli incentivi della FTZ si rivolge a società di leasing finanziario e alle relative forme di finanziamento. Allo stato attuale, la città di Tianjin ospita un terzo del mercato di leasing finanziario del Paese.
Tra i settori su cui la FTZ si focalizza maggiormente ricordiamo la cantieristica navale e aerea e produzione di equipaggiamenti marittimi. Specifiche agevolazioni fiscali sono applicate sull’importazione ed esportazione dei prodotti sopra elencati. Inoltre, aereomobili, imbarcazioni, strumentistica marittima e componenti relativi godono di trattamenti doganali preferenziali, quali procedure facilitate di ispezione per importazioni, esportazioni e riparazioni.
Tianjin – Misure doganali preferenziali
Alcune aree della Tianjin FTZ sono zone franche, ovvero a fini doganali non vengono considerate appartenenti al territorio cinese. Trasportare merci tra la zona e il resto della Cina è, infatti, considerato attività di importazione/esportazione. Uno dei benefici di cui godono le società all’interno della FTZ è quello di essere esenti dal pagamento dell’IVA per transazioni effettuate con altre società appartenenti alla zona. Quando i prodotti sono importati o esportati attraverso la FTZ nessun tributo o dazio daganale viene applicato. Nella pratica, il dipartimento doganale di Tianjin considera la FTZ nella sua interezza come una zona franca, abolendo qualunque obbligo di dichiarazione doganale all’interno della zona. Un esempio è rappresentato da una società situata nella zona aeroportuale di Tianjin che non deve corrispondere l’IVA sulle transazioni con i fornitori della zona portuale della città.
La FTZ facilita, inoltre, la vendita di prodotti in conto consegna dall’interno della zona. Normalmente, quando una merce è trasportata all’esterno di una zona franca, è necessario pagare la tassa di importazione e i dazi doganali. Allo stesso modo, nel caso di merci che entrano in una zona franca, sono da versare le tasse di esportazione ed altri costi procedurali correlati. Tuttavia, la dogana della Tianjin FTZ permette ai prodotti di uscire dalla zona franca e di essere esposti in luoghi specifici controllati dalla dogana stessa. Solo una volta che il prodotto è stato effettivamente venduto verranno corrisposti gli obblighi doganali e fiscali.
Congiuntamente allo status di Tianjin come hub finanziario per la regione settentrionale, la FTZ introduce un regime doganale speciale per la consegna di future all’interno della zona franca. Applicato all’aviazione e ai trasporti, le società possono risparmiare sui costi acquistando future di carburante e ricevendo la consegna direttamente nella zona franca della FTZ. In questo modo, le società possono rifornire carburante agli aerei ed imbarcazioni senza sostenere le tasse di importazione.
Per saperne di più: Nationwide Tax Refunds for Cross-border Financial Lease
Un altro punto chiave è la riparazione e il mantenimento di merci ad alta intensità di capitale. Quando i produttori di componenti per aereomobili sono complessivamente localizzati all’interno della zona franca FTZ, allora è agevole reperire i componenti necessari per la riparazione e il mantenimento del veivolo. Inoltre, se le parti sono tutte localizzate nella FTZ, la riparazione degli aereomobili è completamente esente da tasse.
Recentemente la Cina si è affermata come esportatore di beni strumentali verso clienti di mercati emergenti, per i quali i prodotti occidentali risultano ancora troppo costosi. I documenti strategici riguardanti la Tianjin FTZ pongono la città a capo dello sviluppo di questi mercati. Paesi come Turchia, Pakistan, Myanmar e Indonesia sono menzionati chiaramente. In aggiunta a ciò, è prevista la concessione di crediti all’esportazione alle aziende che intendono investire in nuovi mercati internazionali.
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