Opportunità commerciali durante il rallentamento dell’economia cinese

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Il 2016 sarà un anno impegnativo per gli investitori in Cina. Per la prima volta dal 1998 il Paese non raggiunge il suo obiettivo annuale di crescita economica, rallentando al 7,4 per cento nel 2015. Il primo trimestre del 2016 registra una crescita del 6,7 per cento, rallentando dello 0,1 per cento rispetto allo scorso semestre.

Il deceleramento dell’economia è diventato una delle prime preoccupazioni per gli investitori. Tuttavia, attraverso accurate analisi di mercato e strategie di business, nonostante la regressione economica del Paese, si intravedono come sempre nuove opportunità per quelle aziende che sapranno interpretare i trend del mercato e le esigenze dei consumatori locali.

Il contesto socio-economico e il potenziale mercato variano drasticamente a seconda dell’area geografica. Mentre le economie locali di alcune città di prima fascia si sono stabilizzate, le campagne “China’s Go West” e “Go Inland ” promuovono investimenti nelle zone interne e occidentali della Cina. A prova di ciò, le aziende qualificate che vogliano svolgere attività commerciali nella Cina occidentale potranno beneficiare di una ridotta aliquota del 15 per cento sull’Imposta sul Reddito delle Società (CIT – Corporate Income Tax) previa approvazione dell’ufficio fiscale competente. Nei primi tre trimestri del 2015, il PIL di alcune regioni interne della Cina è aumentato di oltre il 10 per cento, degni di nota sono i casi di Chongqing (11 per cento) e Guizhou (10,8 per cento).

Nel 2015 il governo cinese ha istituito tre nuove Free Trade Zone (FTZ) nel Guandong, nel Fujian e a Tianjin, il che ha contribuito a sostenere il tasso di crescita del PIL rispettivamente del 7,9 per cento, 9 per cento e 9,4 per cento. Le Free Trade Zone offrono numerosi incentivi agli investimenti, quali agevolazioni fiscali sia per aziende qualificate sia per aziende manifatturiere. Inoltre, agli importatori è consentito stoccare la merce nei magazzini doganali in regime di esenzione fiscale. I dazi di importazione vengono applicati solo nel momento in cui le merci “lasciano fisicamente” la Free Trade Zone dopo essere state acquistate.

In passato, gli investimenti stranieri in Cina sono stati prevalentemente concentrati nella regione sviluppata del fiume Yangtze. Oggi le regioni occidentali del Paese e le nuove Free Trade Zone sono pronte a ricevere investimenti e particolarmente indicate percostituire nuove imprese.

La svalutazione del Renminbi

La svalutazione del Renminbi rispetto al Dollaro statunitense è stata pari al 4.4 per cento nel corso del 2015 ed è previsto che questo fenomeno acceleri nel corso del 2016. Ciò significa, inoltre, che i beni prodotti in Cina diverranno ancor più accessibili nella compravendita dall’estero. Inoltre, per le società che utilizzano valuta straniera per condurre le proprie attività commerciali e per pagare i lavoratori dipendenti, la svalutazione del Renminbi rispetto al Dollaro statunitense si tradurrà in costi minori.

Al contrario, vendere in Cina potrebbe rivelarsi più dispendioso. Al fine di prevenire un crollo improvviso del commercio estero, il Ministro delle Finanze cinese ha ridotto i dazi su capi di abbigliamento, calzature e prodotti di bellezza del 50 per cento nel giugno 2015. Tali misure hanno favorito non solo le società interessate ad esportare i propri prodotti in Cina, ma anche gli attori internazionali interessati e i distributori che già operano nel settore.

Il boom delle vendite al dettaglio

Nonostante le recenti difficoltà economiche del Paese, i consumi interni, che costituivano circa il 60 per cento del PIL nella prima metà del 2015, continuano ad avere un ruolo chiave nello stimolare la crescita economica cinese. Nel novembre 2015, le vendite al dettaglio in Cina sono cresciute dell’11,2 per cento per un totale di 2.800 miliardi di RMB, rappresentando la crescita più rapida registrata nel 2015. L’evento e-commerce organizzato per la Festa dei Single, l’11 novembre 2015, ha visto crescere le vendite al dettaglio del 60 per cento rispetto all’anno precedente, per un totale di 91.2 miliardi di RMB, pari a circa 14.3 USD miliardi.

Il record del 2014 è stato superato quattordici ore dopo l’inizio della giornata con 1.4 miliardi di RMB nei primi otto minuti e 5 miliardi di RMB nei primi novanta. In generale, la vendita al dettaglio di beni e servizi online è cresciuta annualmente del 34,5 per cento fino a raggiungere  3.5 miliardi di RMB.

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L’ascesa della classe media

Il boom delle vendite al dettaglio è in parte il risultato della recente politica governativa volta a stimolare il commercio estero. Nel 2015 la Banca Centrale cinese ha tagliato i tassi d’interesse di cinque volte per incentivare i consumi interni. Tuttavia, la forza trainante del boom nel settore delle vendite al dettaglio risede nel crescente potere d’acquisto della nuova classe medio-alta cinese: composta da un pubblico giovane e con professioni qualificate.

Questa classe sociale, che costituirà nel breve periodo la maggior parte della società cinese, è generalmente istruita e decisamente interessata all’acquisto di brand stranieri. Mentre lo sviluppo della classe media sta coinvolgendo grandi città come Pechino e Shanghai, gli investitori devono considerare che questo fenomeno si diffonderà ben presto in altre zone più interne della Cina. Le stime riferiscono che, per il 2022, la classe medio-alta cinese interesserà il 54 per cento delle famiglie urbane e il 56 per cento dei consumi privati urbani.

 

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Cosa possono offrire gli investitori stranieri?

Diversi investitori stranieri che hanno intrapreso investimenti in Cina stanno affrontando delle difficoltà. Ad esempio, diversi produttori stranieri sono stati costretti a ritirare i propri investimenti nel settore manifatturiero in Cina a causa dei crescenti cost di produzione e manodopera.

D’altro canto, con una corretta strategia d’investimento, la Cina offre ancora numerose opportunità di business nei cosiddetti settori emergenti, quali il settore dell’educazione e della produzione di beni di lusso o ad alta tecnologia, nella ricambistica dell’automotive, nel farmaceutico e in altri settori del medicale.

La rapida crescita  della classe medio-alta cinese offre numerose opportunità agli investitori stranieri: la Cina non è più la “fabbrica del mondo”, ma uno dei Paesi con un vastissimo mercato interno che interessa un’ampia gamma di beni di consumo. Effettuare accurate analisi di mercato per capire chi siano i propri clienti target è la chiave per il successo di investimenti in Cina e per raggiungere gli obiettivi desiderati.

 

Traduzione a cura dell’Italian Desk di Dezan Shira & Associates.

 

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