Il permesso di lavoro per i dipendenti stranieri in Cina: case study
China Briefing sottopone ai lettori una serie di casi di studio basati sull’esperienza pratica dei professionisti di Dezan Shira & Associates, con lo scopo di integrare la costante assistenza prestata alle imprese sotto il profilo legale, operativo e fiscale.
Scenario
Nel giugno del 2014, una società assumeva un lavoratore straniero, il Signor H., sottoscrivendo il relativo contratto di lavoro. La società originariamente non completò tutte le procedure burocratiche legate alla sua assunzione, tanto che lo stesso iniziò a lavorare mentre era ancora in attesa di ricevere il relativo permesso di lavoro.
Dopo avere ottenuto il predetto permesso – e accordato al lavoratore dipendente ogni diritto derivante a partire da novembre dello stesso anno – il Signor H. risultava impiegato in quella stessa società già da cinque mesi. Nonostante l’impegno volto all’adempimento delle necessarie formalità, il Signor H. veniva inaspettatamente licenziato nel maggio del 2015. Ad avvenuta cessazione del rapporto di lavoro, al lavoratore fu corrisposta l’indennità di fine rapporto con decorso a partire dal novembre 2014, cioè dalla data di effettivo ottenimento del relativo permesso. Per tale ragione il Signor H. citava in giudizio il suo ex datore di lavoro, sostenendo che quest’ultimo avrebbe dovuto corrispondergli la relativa indennità a partire dall’inizio effettivo del rapporto di lavoro, ovvero da giugno 2014.
In conclusione, il tribunale si pronunciò in favore della società, condannando però entrambe le parti per la ritenuta violazione della legge sul lavoro. Ai lavoratori stranieri è infatti consentito lavorare in Cina solo in presenza di un permesso di lavoro formale, ma non mentre si è in attesa che lo stesso venga rilasciato.
Il Signor H. lavorò illegalmente da giugno del 2014 fino a novembre dello stesso anno, senza poter rivendicare la relativa indennità per il predetto arco di tempo. La società dovette dunque pagare un cospicuo compenso per avere impiegato illegalmente un lavoratore straniero, ma anche al Signor H. venne comminata una multa per avere prestato lavoro illegalmente in Cina.
Per saperne di più: Peculiarità del sistema giuslavoristico cinese: il licenziamento dei dirigenti aziendali
Analisi
Conformemente all’art. 7 della legge sui contratti di lavoro della Repubblica Cinese, il rapporto di lavoro si considera iniziato a decorrere dalla data di formale assunzione del lavoratore. Il successivo articolo 10 precisa che laddove un datore di lavoro e un lavoratore sottoscrivano un contratto di lavoro prima dell’inizio del rapporto di lavoro, il lavoratore sarà ritenuto assunto a partire dalla data di inizio del rapporto lavorativo e non dalla data di sottoscrizione del contratto.
Tuttavia, per i lavoratori stranieri l’osservanza di questi principi non è di per sé sufficiente per lavorare in Cina. Come infatti sancito dall’articolo 8 della regolamentazione relativa all’impiego dei dipendenti stranieri in Cina, uno straniero potrà iniziare un’attività lavorativa solo previo ottenimento del permesso di lavoro e del permesso di soggiorno. Pertanto, anche ad avvenuta sottoscrizione del contratto di lavoro, il rapporto di lavoro potrà dirsi iniziato solo previo ottenimento del permesso di lavoro e di soggiorno.
In conformità con l’articolo 80 della Legge della Repubblica Popolare Cinese sulle operazioni di imbarco e sbarco (Law of the People’s Republic of China on Administration of Embarkation and Disembarkation), gli stranieri impiegati illegalmente in Cina saranno soggetti ad una multa che va dai 5,000 ai 20,000 RMB. Nei casi particolarmente gravi, può persino essere inflitta una pena detentiva dai 5 ai 15 giorni, oltre alla multa di cui sopra.
Allo stesso modo, chi impiega lavoratori stranieri in Cina sarà soggetto a multe di 10,000 RMB per ciascun lavoratore impiegato illegalmente, fino ad un totale massimo di 100,000 RMB. I rispettivi redditi di lavoro, qualora maturati, verranno inoltre sottoposti a confisca.
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L’assunzione di lavoratori stranieri in Cina
Condizioni di lavoro
Una persona straniera deve sottostare alle seguenti condizioni per poter ottenere un impiego in Cina:
- Raggiungimento dei 18 anni e godimento di un buono stato di salute;
- Possesso di capacità professionali ed esperienza lavorativa relazionata alla posizione per cui ci si candida;
- Assenza di precedenti penali;
- Possesso di un passaporto valido o altro documento di viaggio internazionalmente riconosciuto.
Procedura di assunzione
Il governo cinese prevede un sistema di licenza obbligatorio per l’assunzione di lavoratori stranieri in Cina. Questo comporta l’obbligo da parte del datore di lavoro di ricorrervi al fine di ottenere un valido permesso di assunzione.
Tale sistema di licenza si sviluppa nelle seguenti fasi:
- Domanda per la licenza di impiego di lavoratori stranieri (cd. employment license);
- Domanda per la lettera di invito funzionale all’ottenimento del visto lavorativo (cd. invitation letter);
- Domanda per il visto lavorativo presso la corrispondente ambasciata cinese del paese di provenienza del lavoratore (solitamente, il cd. Z-visa);
- Domanda per il permesso di lavoro per stranieri (cd. work permit);
- Domanda per il permesso di soggiorno per stranieri (cd. residence permit).
I lavoratori stranieri dovranno entrare in Cina con un visto lavorativo e agli stessi sarà permesso di lavorare solo previo ottenimento dei predetti permessi. Ricordiamo inoltre che in Cina i requisiti di accesso al mercato del lavoro possono variare a seconda della città presa in esame. Ad esempio, a Shanghai sono richiesti due anni di esperienza lavorativa per poter ottenere un permesso di lavoro, mentre ad Hangzhou, dove vige una normativa più restrittiva, ne sono richiesti almeno tre.
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