La Crescente Politicizzazione del Sistema Legale Cinese

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Questo articolo è stato scritto da James Zimmerman, avvocato americano che vive e lavora in Cina dal 1998, nonché autore di “China Law Deskbook. A lui appartengono le opinioni espresse di seguito. 

Dalla fine della Rivoluzione Culturale del 1976 la Cina ha compiuto passi significativi per riformare leggi e regolamenti, nonché organi giudiziari e corti. Nell’ambito legale ha inoltre promosso scambi a livello internazionale, compreso l’invio di decine di migliaia di studenti di giurisprudenza, avvocati e giudici per la loro formazione giuridica in Occidente. Molti progressi sono stati fatti, ma il sistema non è ancora ultimato.

Nonostante 30 anni di progresso e riforme, il governo cinese continua a politicizzare il suo sistema giuridico richiedendo a tutti gli avvocati di giurare fedeltà al Partito comunista cinese e alla sua leadership.

Il Ministro della Giustizia cinese il 23 marzo 2012 ha infatti disposto il requisito tale per cui gli avvocati cinesi non solo devono rispettare la legge e la Costituzione della Repubblica Popolare Cinese, ma anche giurare di “sostenere la leadership del Partito comunista cinese e il sistema socialista”.

Questo giuramento è obbligatorio per tutti gli avvocati cinesi che lavorano per gli studi legali cinesi, altrimenti non possono ottenere l’abilitazione professionale. Tale regola non si applica agli avvocati stranieri e nemmeno agli avvocati cinesi che lavorano per gli studi legali stranieri, dal momento che quest’ultimi sono tenuti a sospendere la loro abilitazione professionale, al fine di partecipare a una studio legale straniero.

Se da un lato gran parte del contenuto del giuramento rappresenta un ragionevole riflesso dei doveri dei membri della professione legale, dall’altro lato l’obbligo di lealtà al Partito si rivela essere segnale che il sistema giudiziario cinese, compresi gli studi legali e gli avvocati cinesi, non sono indipendenti dalla politica. La fedeltà richiesta – a prescindere da qualsiasi punto di vista personale dell’avvocato individuale – è in primo luogo e maggiormente diretta al partito politico al controllo dello Stato.

Da un lato è comprensibile che le norme etiche per avvocati e studi legali cinesi siano molto diverse da quelle degli studi legali statunitensi. Per esempio, in Cina, è lo studio legale, non il cliente, ad essere proprietario dei documenti. Tuttavia, dall’altro lato, la richiesta di un giuramento di fedeltà al partito comunista rappresenta un’interferenza, nella migliore delle ipotesi, e chiaramente una violazione della stessa Costituzione cinese (articolo 35, libertà di associazione) e di 30 anni di impegno verso la realizzazione di uno Stato di diritto.

La maggior parte degli avvocati cinesi non si sofferma troppo a pensarci, troppo impegnata a cercare di guadagnarsi da vivere. Coloro che non sono d’accordo con la necessità di un giuramento di fedeltà lo vedono come uno scherzo o come non vincolante. Vi sono poi coloro che invece concordano e sottolineano l’attuale necessità di stabilità politica e l’importanza dell’armonia a livello sociale. Tutti reputano comunque che un’ulteriore riforma giuridica e politica sia ben lontana dall’essere raggiunta.

Alcuni studi legali in Cina hanno utilizzato i loro legami con il partito e la loro fedeltà per far crescere il loro business, in particolare con le società cinesi e le pubbliche amministrazioni. Tuttavia, la maggior parte degli studi legali con clienti stranieri tendono a nascondere agli stessi detto legame. Un confronto tra le versioni in lingua cinese e inglese dei siti web di alcuni studi legali cinesi, per esempio, porta questa pratica alla luce. Tali siti tendono a cancellare le attività del partito dalla versione in lingua inglese, mentre le descrivono ampiamente nella versione cinese. Tali pratiche sollevano seri dubbi sul fatto che detti studi stiano in realtà fuorviando i loro clienti stranieri.

Avendo lavorato con avvocati e studi legali cinesi per oltre 20 anni, trovo che questo requisito del giuramento al Ministro della Giustizia cinese sia un ostacolo per avvocati, studi legali, giudici e ricercatori cinesi, che cercano di migliorare la qualità del sistema giudiziario in Cina. Gli avvocati cinesi meritano di meglio. I loro clienti meritano di meglio.

Fino a quando la Cina non si muoverà verso un sistema giudiziario e legale veramente indipendente, gli avvocati e gli studi legali cinesi non potranno mai ottenere il rispetto internazionale che fortemente desiderano. Poichè il diritto applicato continua a globalizzarsi – come testimoniato dalla recente espansione di studi legali cinesi verso destinazioni internazionali quali New York, Londra e Hong Kong – avvocati e studi legali cinesi devono rendersi conto che le proprie norme politicizzate limiteranno le loro opportunità, fino alla possibilità che la loro espansione internazionale venga bloccata.

Il Ministro della Giustizia cinese è mal informato se crede che avvocati e studi legali cinesi porteranno efficacemente il messaggio del partito a livello globale. Indipendentemente dal messaggero, è improbabile che tale messaggio sia il benvenuto in qualsiasi parte del diritto applicato. Infatti, nei sistemi giuridici più affermati nel mondo, la giustizia è (o dovrebbe essere) applicata oggettivamente, senza paura o favoritismi, a prescindere dall’identità, dal denaro, dal potere, da privilegi o dall’adesione politica.

I giudici e gli avvocati cinesi non sono indipendenti dal Partito Comunista. In breve, in Cina la politica vince sulla legge. Chiunque sia in contatto con il sistema giuridico cinese dovrebbe tenerlo sempre a mente.

 

Jim Zimmerman’s “China Law Deskbook” è considerato essere tra i testi più importanti relativi al Diritto Cinese per investitori stranieri e consulenti legali e China Briefing porta avanti gli aggiornamenti mensili del “China Law Deskbook”. 

 

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