Investire nel settore delle acque in bottiglia in Cina
Di Ginevra Bonina
Secondo il rapporto del Ministry of Water Resources dell’aprile 2016, l’80 per cento delle falde acquifere cinesi è inquinato dalla presenza di nitrati, metalli pesanti e inquinanti organici persistenti. Le indagini condotte su 2,103 siti nel 2015 classificano le risorse idriche in cinque categorie a seconda della qualità. I dati hanno riportato che il 32,9 per cento delle acque è ritenuta idonea per il solo uso agricolo e industriale (classe IV) e il 47,3 per cento non idoneo al consumo domestico (classe V).
I numerosi scandali connessi alla contaminazione delle acque, fra i quali ricordiamo il recupero di 15 mila carcasse di maiali nel fiume Huangpu fra le città di Shanghai e Jiaxing nel marzo 2013 e la perdita di benzene di una condotta della compagnia petrolifera China National Petroleum negli impianti di acqua potabile di Lanzhou nell’aprile 2014, hanno spinto la popolazione ad aumentare il consumo di acqua in bottiglia a sfavore dell’acqua del rubinetto.
In base all’analisi dell’International Bottled Water Association (IBWA), il mercato delle acque in bottiglia è cresciuto del 14.3 per cento, passando dai 10,519 milioni di galloni nel 2010 ai 20,506 milioni nel 2015, posizionando la Cina in cima alla classifica dei consumi globali grazie alla maggiore importanza attribuita alla salute e ai livelli di reddito e istruzione più elevati.
Attualmente gli attori principali del mercato sono il Ting Hsin International Group con il brand Master Kong, la Yangshengtang Company con la Nongfu Spring, la China Resources Enterprise con C’est bon, l’Hangzhou Wahaha Group Company con Wahaha e The Coca-Cola Company con Ice Dew, i quali si rivolgono a un target medio-alto di consumatori.
Oltre alle sempreverdi acque San Pellegrino, ora accompagnate da Panna e marcate strette da San Benedetto, troviamo casi di successo del Made in Italy, fra cui l’acqua minerale Sant’Anna (Fonti Vinadio Spa), prodotto premium di alta gamma distribuito nelle catene Metro e City Super, e l’acqua minerale Paradiso (Gruppo Gabeca), insignita del riconoscimento “Creatori di valore” ai China Awards 2014 per la migliore perfomance con la Cina; altre realtà dell’acqua italiana di sorgente, superleggera e rigorosamente in bottiglia di vetro, sono le acque Levico.
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Tipologie di acque in bottiglia
L’IBWA distingue sei tipologie differenti di acque potabili, fra cui:
- Acque di sorgente (spring water): acque naturali che hanno origine da falde o giacimenti sotterranei.
- Acque purificate o depurate (purified drinking water o distilled drinking water): acque che vengono sottoposte a procedimenti di affinamento e potabilizzazione.
- Acque minerali (mineral water): acque che hanno origine da falde o giacimenti sotterranei che si distinguono dalle ordinarie acque potabili per la purezza originaria e per caratteristiche igieniche particolari ed eventuali proprietà favorevoli alla salute.
- Acque gassate (sparkling drinking water o sparkling mineral water): acque addizionate di anidride carbonica mediante il processo di carbonazione.
Opportunità di investimento
Il mercato delle acque in bottiglia offre opportunità interessanti per gli investitori. In particolare, per intraprendere un business in questo settore è necessario prendere in considerazione la Food Safety Law, i National Food Safety Standard-Packaged Drink Water, riguardanti i requisiti relativi a nomenclatura, etichettatura, componenti organiche e additivi, e i National Standard of Drinking Natural Mineral Water, che definiscono le caratteristiche delle acque minerali naturali.
La naturale conseguenza è che il settore delle acque in bottiglia rappresenta un trend proficuo per investire in un Paese dove un numero sempre crescente di consumatori è alla ricerca di prodotti sicuri e di alta qualità come alternativa alle acque purificate e alle bevande gassate.
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