Il mercato del lavoro cinese: quanto costano i vostri dipendenti?
28 marzo – Mentre 10 anni fa, il lavoro a basso costo in Cina è stato uno dei principali fattori che incentivava gli imprenditori stranieri a scegliere il Paese emergente come base della produzione, oggi il mercato del lavoro sta subendo cambiamenti significativi coerentemente allo sviluppo industriale del Paese. Nonostante ampiamente riconosciuto che le assunzioni siano sempre più costose in tutto il paese – in particolare in alcuni settori industriali e nelle grandi città costiere come Shanghai – va anche rilevato come il mercato globale delle risorse umane stia diventando sempre più maturo per i datori di lavoro.
Assumere è sempre più costoso
Secondo le ultime statistiche elaborate tramite un questionario sui salari in Cina nel 2011 e rilasciate da Robert Walters, studio professionale inglese di consulenza del lavoro, l’attività di reclutamento nelle imprese è aumentata nel primo semestre del 2010 e ha raggiunto un picco tra aprile e giugno, seguendo il trend di rapido recupero dell’economia cinese dalla crisi finanziaria globale, in condizioni di mercato forte. L’indagine prevede che nel 2011, i salari aumenteranno di circa il 10 per cento in diversi settori, e addirittura tra il 15 e il 30 per cento per i candidati più qualificati.
Per una società cinese il budget destinato alle assunzioni è strettamente legato alle continue modifiche nelle politiche del Paese e, al suo sviluppo economico. Inoltre, la forte domanda per lo sviluppo di Information Technology (IT), l’incoraggiamento alle operazioni di fusione e acquisizione, la prosperità nei mercati di consumo, e lo sforzo della Cina nell’allargare ulteriormente il suo settore finanziario, fanno presagire che le aziende nei settori dei servizi finanziari, contabili, IT, vendite e marketing dovranno preparasi a pagare stipendi sempre più alti ai loro dipendenti.
Il mistero della fedeltà del personale
Nonostante la fedeltà sia una qualità fortemente riconosciuta nella cultura cinese, la lealtà del personale sta diventando sempre più un mistero per molti datori di lavoro. Da un lato, con una domanda di lavoro elevata quanto quella cinese, la concorrenza diventa ogni giorno sempre più forte; d’altro canto le imprese ancora oggi incontrano spesso difficoltà a tenere i propri dipendenti all’interno dell’azienda a lungo. Molti passano da un lavoro all’altro spesso per godere di migliori opportunità di crescita e retribuzione.
Zhang ritiene che la scarsa fedeltà dei dipendenti dipende anche dal modello di crescita della Cina. Rapidi cambiamenti negli obiettivi di sviluppo del paese hanno contribuito a carenze professionali in alcuni campi. Per esempio, mentre le operazioni di M&A in Cina sono “esplose” due anni fa, l’offerta di professionisti che potessero aiutare le imprese a rispettare i diversi processi contabili e fiscali, non è riuscita a soddisfare la crescente domanda, perché semplicemente sono necessari più di due anni ad un contabile per diventare maturo e competente nella sua professione. Il rapporto squilibrato tra domanda e offerta e la bassa disponibilità di professionisti contabili hanno portato diverse società ad offrire posizioni a prezzi diversi da quelli di mercato e, di conseguenza, ha incrementato il turnover dei lavoratori.
Al fine di tenere i dipendenti più qualificati all’interno dell’azienda, le imprese cinesi dovranno avere uno sguardo più attento alle tendenze nelle politiche del paese per comprendere quando è il momento migliore per offrire maggiori incentivi ai propri lavoratori. Dopo la crisi finanziaria, un aumento generale nei salari del 30 per cento da parte di quelle imprese che non hanno effettuato licenziamenti durante la crisi, è di fatto da prendere come un buon esempio, ovvero di come quei datori di lavoro percepiscono in periodi diversi le mutevoli condizioni del mercato del lavoro.
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